Diffusione del Cyberbullismo

È bene premettere che i dati statistici, fino ad oggi disponibili, non siano facilmente generalizzatili alla popolazione, per le seguenti ragioni:

  • Differenze nella definizione stessa di cyberbullismo (in alcuni studi chiaramente definito nelle sue forme, in altri identificato con una generica aggressività online);
  • Differenze nel periodo preso in esame (in alcuni studi si indaga sulle prepotenze online subite nell’ultimo mese, in altri negli ultimi due mesi, in alcuni casi non viene affatto specificato il periodo di riferimento);
  • Differenze nella natura del campione (alcuni studiosi hanno intervistato solo abituali frequentatori di internet, altri, studenti nelle scuole, a prescindere dall’abitudine all’uso);
  • Momento storico della rilevazione (vista la rapidità di cambiamento che caratterizza gli stili di comportamento adolescenziale, le ricerche effettuate possono risentire degli effetti delle mode del momento).

In ogni caso, i risultati ottenuti sembrano concordare sul fatto che il cyberbullismo, sebbene meno diffuso del tradizionale bullismo, rappresenti un fenomeno che coinvolge sempre più preadolescenti e adolescenti.

NCH (Formerly National Children’s Home, UK, 2002, 2005) ha svolto due ricerche in Inghilterra. Nella prima, del 2002, i ricercatori hanno rilevato che un quarto degli studenti, di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, sono stati vittime di cyberbullismo, attraverso telefono cellulare o computer, mentre il 16% ha ricevuto messaggi di testo offensivi. In un successivo studio su 4500 studenti di età compresa tra gli 11 e i 60 anni, il 20% ha affermato di essere stato cyberbullizzato, mentre l’11% ha dichiarato di aver inviato messaggi minacciosi a qualcuno.

Noret e Rivers (UK, 2012), hanno svolto una ricerca su 11.000 studenti, di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, ai quali fu chiesto se avessero mai ricevuto SMS o E-mail offensive o minacciose. Il 80% ha riferito che è successo almeno una volta. Il dato è più elevato nel campione delle ragazze rispetto a quello dei ragazzi.

Smith et al. (UK, 2006) hanno svolto un dettagliato studio su 129 studenti, di età compresa tra gli 11 e i 16 anni, provenienti da 14 scuole di Londra. Nello studio il cyberbullismo fu suddiviso in sette differenti categorie: 1) SMS, 2) immagini e video clip (attraverso cellulare), 3) chiamate telefoniche, 4) E-mail, 5) Chat Rooms, 6) Instant messaging (via cellulare), 7) web site. Il 22% degli studenti hanno riferito di essere stati vittime di cyberbullismo almeno una volta, mentre il 7% più volte. Le forme più comuni di cyberbullismo sono risultate le telefonate (mute o sgradevoli) e le e-mail offensive, mentre il bullismo in Chat Rooms è risultato il meno frequente.

Olweus (Norvegia, 2005) ha svolto una ricerca su 4000 studenti, rilevando che il 3,6% di studenti e il 2% delle studentesse hanno subito cyberbullismo (due, tre volte o più al mese).

Lazzari (Italia, 2015a, 2015b), in una ricerca che ha avuto come soggetti di indagine 1387 studenti delle scuole medie superiori e 545 studenti delle scuole medie inferiori, ha rilevato che l’1,3% degli studenti delle superiori e il 3,8% di quelli delle medie hanno dichiarato di essere stati coinvolti direttamente in episodi di cyberbullismo. Peraltro, il 42,7% degli studenti delle medie dice di essere stato oggetto almeno qualche volta di insulti o commenti cattivi o poco gentili via Internet. Dai dati emerge inoltre che il 3,9% degli studenti delle superiori e il 13,8% di quelli delle medie ignorano che cosa significhi il termine cyberbullismo, cosa che fa pensare che sia necessario operare nelle scuole con interventi di formazione sul tema.

Slonje e Smith (Svezia, 2006) hanno svolto un ricerca su 360 adolescenti tra i 12 e i 20 anni. La ricerca ha evidenziato che il 12% è stato cyberbullizzato una o due volte, mentre il 10% ha dichiarato di aver agito prepotenze online.

Mankiewicz (USA, 2013), in uno studio sulle identità in internet che ha coinvolto più di quattromila soggetti, ha mostrato che la possibilità di usare servizi di social networking, chat o forum in forma anonima o con pseudonimi rende più facile anche per soggetti fragili dare avvio ad azioni di cyberbullismo.

Salmivalli (Finlandia, 2007), in una ricerca rivolta a 6500 studenti, di età compresa tra i 9 e gli 11 anni, ha rilevato che il 2% degli studenti e il 2,4 delle studentesse è vittima di cyberbullismo (una o due volte al mese).

Vandebosh (Belgio, 2010), ha svolto una ricerca su 2052 studenti, ha rilevato che il 62% è stato vittima di cyberbullismo.

Van den Eijnden, Vermulst, Rooij e Meerkerk (Paesi Bassi, 2006) hanno svolto una ricerca su 4500 studenti, di età compresa tra gli 11 e i 72 anni. Il 17% ha riferito di essere stato vittima di cyberbullismo una volta al mese ed il 3% una volta a settimana.

Kapatzia e Syngollitou (Grecia, 2007) hanno svolto una ricerca su 544 studenti, di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Le vittime di cyberbullismo sono risultate il 90% (una o due volte al mese), il 6% (due o tre volte al mese), mentre i cyberbulli il 9% (una o due volte al mese) e il 7% (due o tre volte al mese).

Li (Canada, 2006) ha svolto un’indagine su 264 studenti di età compresa tra i 12 e i 14 anni. Circa il 25% riferisce di aver subito cyberbullismo, mentre il 17% afferma di aver cyberbullizzato un coetaneo. In un recente studio, Beran e Li (2007) hanno scoperto che la percentuale di studenti vittime di cyberbullismo è salita al 35%.

Campbell e Gardner (Australia, 2005) ha riscontrato che il 14% di 120 studenti di otto anni è stato oggetto di cyberbullismo mentre l’11% ha cyberbullizzato un compagno nell’ultimo anno.

Ybarra e Mitchell (USA, 2004) hanno svolto una ricerca su 1501 studenti di età compresa tra i 10 e i 17 anni che usano regolarmente Internet. Il 12% ha riferito di essere diventato aggressivo con qualcuno, on line, mentre il 4% afferma di aver subito aggressioni. Il 3% dichiara, inoltre, di aver qualche volta subito cyberbullismo, altre volte di essersi comportato aggressivamente on line. Gli autori ipotizzano, allora, che alcune vittime di bullismo (reale) possano usare internet per attaccare gli altri, e vendicarsi on line delle offese subite nella vita reale.

Ybarra, Mitchell, Wolak e Finkelhor (USA, 2006), in uno studio di follow up, hanno trovato che la percentuale di studenti vittime di cyberbullismo era salita al 9%.

Raskauskas e Stoltz (USA, 2007) in uno studio su 84 studenti, di età compresa tra i 13 e i 18 anni, hanno riscontrato che il 49% ha subito cyberbullismo, mentre il 21% ha riferito di essere un cyberbullo.

Patchin e Hinduja (USA, 2006, 2007) in uno studio su 1388 studenti, di età compresa tra i 6 e i 17 anni, hanno rilevato che il 34% sono stati vittime di cyberbullismo.

Pisano e Saturno (Italia, 2008) in uno studio su 1047 studenti, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, hanno rilevato che il 14% degli studenti delle scuole medie inferiori ed il 16% delle scuole medie superiori sono state vittime di cyberbullismo.

Il cyberbullismo in Italia è un reato che non rispetta l’articolo 3 della costituzione italiana. Le cause legali sono un risarcimento economico e la prigione.

Il cyberbullismo nella filmografia:

  • Cyberbully
  • I segreti della mente
  • Disconnect
  • Bullied to Death
  • Friend Request – La morte ha il tuo profilo

FONTE: wikipedia

Ultimo aggiornamento

17 Giugno 2022, 20:01

Skip to content